Preparazione mentale: strumenti pratici per migliorare le performance

Se hai letto il precedente articolo https://www.siciliapadel.it/la-prima-strategia-di-preparazione-mentale-il-goal-setting/, probabilmente avrai definito i tuoi obiettivi di miglioramento tecnico, fisico e mentale, adesso è giunto il momento di conoscere quali strumenti  potresti utilizzare per la tua preparazione mentale e nei prossimi articoli cercherò di descriverne alcuni. Per partire, in questo secondo post del 2020 comincio a presentarti una pratica che sta diventando sempre più parte integrante della preparazione di un’atleta, stiamo parlando della Mindful Sport Performance. 

Con i miei atleti, negli ultimi due anni la prima fase del programma di allenamento mentale ha l’obiettivo di allenare l’abilità di dirigere l’attenzione al momento presente (intenzionalità, autoregolazione dell’attenzione), e l’attitudine con cui lo si fa, fatta di curiosità, apertura e accettazione. Questo programma prende il nome di  Mindful Sport Performance (Miglioramento consapevole della performance sportiva). Il programma (MSPE) è stato messo a punto specificamente per gli atleti e ne è stata verificata l’efficacia nel migliorare il flusso di consapevolezza, l’attenzione, l’emotività e altri fattori fisiologici (Pineau et al., 2014).

Prova a pensare quante volte durante una partita di padel

  • ti è capitato di fare un errore e continuare a pensare ad esso;
  • non riesci ad impattare in modo corretto la pallina o ad eseguire un back preciso e magari continui a dirti “ma come sto giocando”.

La mente durante una competizione fa proprio questo, vaga, passa da un pensiero all’altro e alcune volte in modo ossessivo, si fissa sulle cose e si allontana. A volte sembra che quanto più cerchiamo di mantenere la mente nel momento presente, tanto velocemente vaga. I buddisti per descrivere una mente inquiete, agitata, confusa o difficile da controllare, usano l’espressione “mente della scimmia”. Gli atleti più forti sono quelli che riescono a rimanere più a lungo nel momento presente, si dice essere nel flusso (flow) o nella Zona, cioè “essere totalmente coinvolto in quello che si sta facendo”.

In sintesi, tu puoi avere tanto talento, ma la mente può impedirti che venga espresso e per evitare che ciò accada bisogna allenare questo fantastico muscolo chiamato cervello.

Ecco alcuni benefici derivanti dalla pratica di mindfulness:

  • Diminuisce i livelli di cortisolo. Le ricerche dimostrano che praticando la mindfulness si presentano livelli inferiori di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress. Matousek e altri (2010), Jacobs Tonya e altri (2013), Tange e altri (2007)
  • Diminuisce i livelli di sostanze chimiche a effetto infiammatorio che rilasciamo quando siamo stressati, come le citochine, che provocano diversi sintomi di depressione. Witek-Janusek e altri (2008), Rosenktanz e altri (2013)
  • Aumenta la melatonina e la serotonina, neurotrasmettitori che sono implicati nella stabilità dell’umore, nello sviluppo di emozioni positive, nella prevenzione dello stress e dei processi d’invecchiamento. Solberg e altri (2004), Yu X e altri (2011), Larouche e altri (2015)
  • Aumenta marcatamente il rilascio di dopamina, la sostanza legata al senso del benessere, incrementa i segnali nervosi nelle regioni connesse alla regolazione dell’umore e al controllo dell’attenzione. Kjaer e altri (2002), Rubia (2009), Chiesa e altri (2010)
  • Diminuisce l’attività e lo spessore dell’amigdala, una struttura del sistema limbico che regola le nostre reazioni di stress, collegate alla paura e all’ansia e che risulta iperattiva nelle persone depressse. Creswell e altri (2007), Way e altri (2010)
  • Diminuisce la ruminazione (vagabondaggio mentale), in quanto riduce l’attività della rete cerebrale di default. La modalità predefinita degli umani infatti è quella del vagabondaggio mentale, che è in correlazione con l’infelicità. Brewer e altri (2011)
  • Aumenta l’attività nella corteccia prefrontale sinistra. L’attivazione di quest’area è legata alle sensazioni di benessere, alle emozioni positive e alla regolazione delle emozioni. Richard Davidson e altri (2003)
  • Attiva il sistema nervoso parasimpatico (meditazione mindfulness del respiro), che ristabilisce il corpo dalle reazioni di stress con una conseguente diminuzione del battito cardiaco e della pressione arteriosa. Melville e altri (2012)
  • Aumenta la risposta immunitaria, il che indica che la meditazione può contribuire a rafforzare il sistema immunitario. Richard Davidson e altri (2003) Tange e altri (2007)
  • Aumenta lo spessore della materia grigia in aree come l’ippocampo, che gioca un ruolo importante nei processi di apprendimento e di memoria. Hozel e altri (2011)

Prima di cominciare un percorso di MSPE devi conoscere il tuo livello di mindfulness, per fare questo rispondi alle domande del test MAAS e se ti fa piacere inviami il test compilato al mio indirizzo mail e sarò felice di darti i risultati. Nel prossimo post condividerò con te i primi esercizi di MSPE in modo che tu possa farli in autonomia.

Test MAAS (Mindfulness Attention Awareness Scale)

Questo test è stato ideato e validato su migliaia di utenti dal prof. Kirk Warren Brown della Virginia Commonwealth University, USA, e dal prof. Richard M. Ryan della University of Rochester, USA.

Leggi attentamente prima di rispondere e fai il test in condizioni di tranquillità. Per favore indica quanto frequenteme ti capita di vivere una di queste esperienze.

Richiede circa 5 minuti.

1 2 3 4 5 6
Quasi sempre Molto frequentemente Abbastanza frequentemente Abbastanza raramente Molto raramente Quasi mai

 

Nome_____________________Età___________Sport_______________________________

Anni di attività agonistica_______________________________________________________

 

1 2 3 4 5 6
1. Potrei star provando delle emozioni e non esserne cosciente fino a qualche tempo dopo
2. Rompo o rovescio cose per noncuranza, perché non presto attenzione o sto pensando a qualcos’altro.
3. Trovo difficile rimanere concentrato su ciò che sta accadendo nel presente.
4. Tendo a camminare velocemente per raggiungere la mia destinazione, senza prestare attenzione all’esperienza che vivo lungo la strada.
5. Tendo a non accorgermi di sensazioni di tensione fisica o disagio finché non catturano davvero la mia attenzione.
6. Mi dimentico del nome di una persona quasi subito dopo che mi è stato detto per la prima volta.
7. Sembra che io stia “andando avanti in automatico”, senza avere molta consapevolezza di ciò che sto facendo.
8. Svolgo di fretta le mie attività senza essere davvero attento ad esse.
9. Mi focalizzo così tanto sull’obiettivo che voglio raggiungere che perdo contatto con ciò che sto facendo nel momento presente per raggiungerlo.
10. Svolgo lavori o compiti automaticamente, senza essere consapevole di ciò che sto facendo.
11. Mi trovo ad ascoltare qualcuno con un orecchio, facendo altre cose contemporaneamente.
12. Guido verso un luogo come se avessi il “pilota automatico” e poi mi domando perché sono andato lì.
13. Mi trovo a preoccuparmi del futuro o del passato.
14. Mi trovo a fare cose senza prestare attenzione.
15. Faccio uno spuntino senza essere consapevole che sto mangiando.

PINEAU T. R., GLASS C. R. & KAUFMAN K. A. (2014). Mindfulness in Sport  Performance in IE A., NGNOUMEN C., & LANGER E. Handbook of mindfulness. Oxford, UK: Wiley-Blackwell.

 

I RISULTATI

Per avere un’idea del risultato finale devi semplicemente fare una media dei punteggi (Sommi tutti i punteggi e il risultato lo dividi per 15).

  • Un punteggio alto (verso 6) corrisponderà a un livello di Mindfulness elevato, significa che sai focalizzare la tua attenzione a quello che accade dentro e fuori di te.
  • Un punteggio basso sarà l’opposto: poca Mindfulness, molte distrazioni, molto non essere presente nel momento né consapevole di quello che accade dentro di te e intorno a te.
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