La prima strategia di preparazione mentale: il goal setting

Il 2020 è appena iniziato e se non l’hai ancora fatto, questo è il momento per scrivere i tuoi obiettivi stagionali. Se provi a fare una ricerca sul tema del “goal setting”, troverai miglia di articoli scientifici e di libri sulla psicologia della performance che affrontano questo tema.

Quello che posso fare in questo articolo è condividere con te le regole essenziali frutto dei miei studi e della mia esperienza con atleti professionisti. Per cominciare ti propongo un esempio di scheda obiettivi scritta da un/una giovane atleta che nei prossimi anni potremmo vedere ad un Olimpiade.

Leggendo la scheda, noterai che è totalmente sbilanciata su aspettative di risultato, la conseguenza sarà una naturale e pericolosa tendenza dell’atleta ad autovalutarsi solo in funzione del numero di vittorie e/o sconfitte. Come potrai immaginare, nel caso in cui le sconfitte fossero superiori alle vittorie, il senso di frustrazione e di insoddisfazione cresceranno a tal misura che l’atleta incomincerà a dubitare delle sue capacità.

Un altro motivo per cui definire obiettivi in termini di risultato “assoluto”, come vincere una gara, non rappresenta una modalità adeguata ed è collegato al fatto che gli atleti possono avere un controllo solo parziale sul risultato finale, infatti, vi sono numerose variabili esterne (abilità degli avversari, errori arbitrali, fattori ambientali) su cui non è possibile intervenire in alcun modo. Non è per niente utile valutare i progressi sulla base di risultati che sfuggono in parte al controllo individuale. Invece, gli obiettivi centrati sulla prestazione personale, risultano più controllabili da parte dell’atleta e offrono maggiori di opportunità di successo.

Per essere più chiaro su cosa intendo, ecco qualche esempio, tre relativi al padel e due alla scherma.

Padel

  1. Durante gli allenamenti del prossimo mese migliorare questi tre aspetti:
  • aspettare la pallina dell’avversario con la racchetta davanti al corpo ed alta;
  • nel servizio colpire la pallina a livello della cintura in modo che vada sempre in direzione dall’alto verso il basso
  • Eseguire i colpi con il polso fermo sfruttando l’avanbraccio e la spalla.

Scherma (sciabola)

  1. Nelle prossime tre settimane prima della gara, lavorare solo su:
  • attacco diretto di punta
  • attacco fino a fondo pedana

Ogni atleta a tutti i livelli fa sport per vincere, questo è sacrosanto, ma devi stare attento a non sovrastimare il valore del risultato, perché quello che conta veramente per raggiungere gli obiettivi è focalizzarsi sul processo, ovvero, sul “goal setting”.

Focalizzandoti sul processo, adotterai un approccio per prova ed errori. In questo modo ogni allenamento e ogni competizione ti fornirà dei feedback che ti saranno utili nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Alla fine di ogni competizione, sia in caso di vittoria che di sconfitta, invito i miei atleti a porsi due domande: “Cosa avrei potuto fare di diverso? In quale momento avrei potuto fare qualcosa di diverso?”. Queste due domande, nella sua semplicità sono molto potenti, perché obbligano l’atleta ad auto osservarsi e a capire nella prossima competizione cosa dovrà fare se si troverà in situazioni simili. Diversamente, focalizzarsi solo sul risultato positivo o negativo non genererebbe nessun apprendimento in caso di sconfitte continuate (può capitare), l’atleta potrebbe mettere in dubbio le sue capacità, con tutto quello che ne consegue.

Prova a scrivere la tua scheda obiettivi, dividendola in obiettivi a:

  1. breve termine (un mese). Tecnici, fisici e mentali
  2. medio termine (6 mesi); Tecnici, fisici e mentali
  3. lungo termine (12 mesi). Tecnici, fisici e mentali

NB: Ogni obiettivo per essere ben formulato deve avere queste cinque caratteristiche, deve essere

  1. Semplice
  2. Misurabile
  3. Adattabile
  4. Realistico
  5. Temporalizzato

Se vuoi potrai inviare la tua scheda obiettivi al seguente indirizzo (sportpsy4you@gmail.com) e io ti darò un mio feedback.

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